La sindrome di
Atlantide
(2009)
Parto dal
presupposto (senza saperlo veramente) che i Drakos e Reptos nel periodo di
Atlantide iniziarono a influenzarci. Io credo che abbiano usato lo stesso metodo
che usano oggi – la lenta manipolazione della consapevolezza. Fecero in modo che
umani intatti iniziarono ad occuparsi sempre più di dettagli tecnici. I miei
ricordi su questo li ho già descritti nell’articolo “la matrice”. Gli umani
intorno a me diventavano lentamente ma sempre più cerebrali. Si occupavano in
modo sempre più fanatico della possibilità di concentrare e guidare delle
energie attraverso cristalli, metalli, forme ecc. La cosa fatale in questo è che
avevano perso il contatto verso se stessi e anche verso gli altri. Allora come
oggi esiste questo problema e non si nota neanche più l’influsso e il carattere
negativo di ciò, viene riconosciuto soltanto quando scoppia.
Allora, in
umani che si occupano in modo molto cerebrale di cose che possono essere molto
esoteriche, che però hanno perso il contatto verso se stessi, allora parlo della
sindrome di Atlantide (AS). I sintomi purtroppo sono difficili da riconoscere,
perché intelligenza e genio tecnico hanno ricevuto un grande valore nella
società. Io non peroro per l’ignoranza. L’intelligenza è molto importante, ma
non deve cercare di guidare il tuo destino, isolata dal cervello.
Il cervello
deve imparare a comprendere i sentimenti. Questo è un modo di intelligenza che
spesso manca. Dolori, non importa come sono stati creati, sono segnali che il
cervello dovrebbe sapere interpretare. I blocchi sussistono di sentimenti. Per
sciogliere i blocchi, l’anima vorrebbe presentarci i sentimenti di questi
blocchi, ma noi poi trattiamo questi sentimenti in modo molto perplesso e siamo
contenti di liberarcene prima o poi. Allora, guarda un attimo in internet se non
trovi qualcosa di astuto. Dopo 10 minuti al PC quei sentimenti forse sono di
nuovo spariti.
Se invece si
inizia un po’ ad esercitarsi, sprofondando dentro i sentimenti, allora possono
arrivare dei messaggi. Questo metodo spesso è l’accesso verso vite passate; si
ricevono delle impressioni di vecchi eventi. Sentimenti repressi vogliono salire
in consapevolezza ed essere finalmente compresi, altrimenti rimangono sempre
appiccicati a te come pesi. Per esempio le paure. Nessuno vuole sentire le sue
paure. E non si tratta neanche di confrontarti con paure insopportabili, ma del
permettere la paura fin dove riesci a comprendere il messaggio. Se il tuo
cervello ora è diventato così intelligente e riusce ad interpretare il messaggio
dei sentimenti, allora funziona allo stesso modo anche con altri umani. Così
puoi sentire/percepire altri umani e poi leggere allo stesso modo i messaggi di
questi sentimenti. Questo comporta una forma di connessione interpersonale, cha
la maggior parte degli umani non conosce.
Ma ancora
non è tutto. L’anima dell’altra persona ora vede una via di liberare i
sentimenti bloccati attraverso te. Ma, nessuna paura, non devi aspettarti un
attacco di dolori o paure. Percepirai soltanto una piccola parte. Lo
scioglimento di questo blocco si svolgerà piuttosto in modo che diverse energie,
spesso piacevoli, ti attraverseranno.
Io valuto
che oltre il 99% della popolazione delle nazioni industriali abbia una sindrome
Atlantidea e che siano soprattutto occupati a non sentire se stessi. (Che non
vuole dire che gli umani delle nazioni sottosviluppati abbiano più contatto con
se stessi).
Contatto
Cosa intendo
veramente con contatto? Se un cervello, capace di pensare è connesso
energeticamente con il chiaro del cuore e questo chakra del cuore è connesso con
l’anima, allora parlo di contatto. Perché le anime tra loro sono sempre in
contatto. Chi è connesso con la sua anima, automaticamente è in contatto verso
altri, può sentire dentro gli altri (il chiaro sentire) e aiutarli (se vogliono).
Io ancora
distinguo tra anima e parte animica. Ogni incarnazione forma una parte animica
che può essere totalmente separato dall’anima o che può essere più o meno unito
con la stessa. Nelle mie sedute curative trovo sempre nei pazienti delle parti
animiche staccate di vite passate. Spesso potevo vedere una tomba di soldato che
da qualche parte nel mondo è stato dimenticato. La parte animica di questa
incarnazione da soldato è rimasta appiccicata al corpo fisico, probabilmente
attraverso le circostanze traumatiche della morte. Anche la parte animica della
nostra incarnazione attuale, attraverso l’influsso dei Reptos è connessa alla
nostra anima soltanto in modo limitato. Quanto sia buona questa connessione,
dipende da tanti fatti, ma certamente ne abbiamo un influsso.
L’abaco
dell’anima
Ho appena
notato che nel caso “anima-tecnico” devo sbracciarmi un po’, perché non partiamo
tutti dallo stesso concetto. Attraverso il mio lavoro come guaritore spirituale
ho potuto vedere nelle vite precedenti di tanti umani. Con questo ho potuto
constatare che degli esseri, nella loro prima incarnazione, hanno delle capacità
sorprendenti e che spesso hanno anche degli incarichi potenti e importanti.
Questo si basa sul fatto che ancora non sono bloccati, perché arrivano freschi,
dal piano divino.
La caduta
avviene spesso già durante la prima incarnazione. Presumo (beninteso: presumo)
che le anime fresche in mancanza di esperienza cadano nelle trappole dei Reptos
e attraverso la lenta manipolazione capitano sulla strada sbagliata senza
accorgersene. Per il fatto che spesso loro si trovano in posizioni potenti,
provocano grandi danni. Altri umani per causa loro devono morire dolorosamente,
perciò le parti animiche traumatizzate delle “vittime” spesso si aggrappano all’
(apparente) artefice della crisi. Centinaia e migliaia di parti animiche ferite
possono così affiggere uno “fresco”, cosa che gli può causare una marea di
incarnazioni problematiche.
L’essere,
inizialmente libero, ora vive uno sviluppo all’ingiù – cosa che contraddice ciò
che tanti credono – cioè che l’anima, in un processo spirituale, attraverso le
tante incarnazioni si stia sviluppando verso l’alto, eventualmente con il
traguardo di diventare un maestro asceso. Sorry – la mia esperienza mi mostra
che innanzitutto ci stiamo sviluppando verso il basso e per tanto tempo (migliaia
di anni), secondo mio parere, ci giriamo in modo superfluo, soltanto nel cerchio.
Il numero dei traumi che si creano in queste incarnazioni è enorme. Tante
incarnazioni producono dopo la morte una parte animica isolata e distorta dal
dolore, dove si trovano attaccate tante parti animiche di altri umani, cosa che
rende complicato un processo di guarigione.
L’anima
vorrebbe portare nel mondo reale le sue capacità extrasensoriali e vivere come
umano simile a dio e libero illimitatamente di esprimersi. Questo sta sempre
cercando di fare nelle diverse incarnazioni. Ma questi tentativi vengono
osteggiati e soffocati, vedi la persecuzione dei cristiani, l’inquisizione, ma
anche l’attuale situazione mondiale non è molto adatta al libero sviluppo
animico.
Analizzando
le anime degli umani, nel caso normale si trova:
Sezionamento
e isolamento
Tante parti
animiche staccate, nelle quali le capacità extrasensoriali sono incapsulate e
così, in questo stato, non sono utilizzabili. Le parti animiche spesso rimangono
attaccate nel “luogo del delitto” o al carnefice; alcune volte anche attaccate a
qualcuno che si trovava vicino, anche agli animali (una volta ho guarito un cane
nel quale si trovava una fila di soldati).
Ballast
Annodamenti
verso altre anime traumatizzate, disturba molto la liberazione e lo sviluppo.
Parti animiche di altri umani possono essere appuntati nell’aura di un umano o
trovarsi da qualche parte nel corpo, ciò che prima o poi porta a dei problemi
corporei.
Controllo
Ogni umano
viene controllato da strutture di poteri. Nella nuca di un umano incarnato
spesso si possono trovare delle persone di potere, ex politici o ecclesiastici
(quasi di default) . Anche le società segrete non lasciano liberi i loro membri
dopo la morte. Impianti astrali si mantengono da incarnazione in incarnazione e
servono alla sorveglianza e alla manipolazione. Il controllo spesso impedisce
che avvenga una guarigione. Prima che si possa guarire il ballast e il
sezionamento dell’anima, spesso è importante eliminare prima gli spiriti del
controllo.
Tutto questo
che sto scrivendo qui è uno standard animico. Non sono eccezioni; sto parlando
del caso normale. I pazienti nelle mie sedute si meravigliano quasi sempre di
ciò che da loro sta uscendo. Forse il 75% dei pazienti sente i vecchi sentimenti
e rivive parzialmente degli avvenimenti passati, perciò sentono che non è una
mia invenzione. La notizia cattiva è, che le nostre anime sono mature da
rottamare. La notizia buona sta nella considerazione: “Come saremo quando la
nostra anima sarà guarita”? Perché essa è guaribile.
Chi vuole
essere in contatto con il “superiore”, deve innanzitutto essere in contatto con
la sua anima. E questo contatto animico innanzitutto non ha niente a che fare
con luce e amore e illuminazione, no, l’anima molto ferita fornisce innanzitutto
un sentimento di tristezza e dolore. Se ti senti principalmente triste,
probabilmente sei più vicino alla tua anima di altri umani.
Con questo
ritorniamo al tema contatto. E su questo un esempio:
Una mia
conoscente possiede un cane grande, del quale si occupa abbondantemente. Accanto
alla letteratura sui cani sta cercando anche dei consigli da allenatori di cani,
dottori per cani ecc. per fare tutto in modo giusto. Il cane riceve da lei tante
coccole e attenzioni. Io e Karin però siamo prevalentemente innervositi da
questo rapporto e di recente abbiamo anche scoperto di cosa si tratta. Ciò che
ci disturba molto è che la nostra conoscente non ha nessun contatto con il cane,
tanto quanto si sta occupando di lui.
Attraverso
il contatto mancante appare il seguente effetto: l’altro, in questo caso il
cane, diventa la vittima delle sue proiezioni. I cani hanno uno stomaco
delicato, ha detto il dottore…La proprietaria del cane insicura, a lungo andare
si proietterà un grande cane sensibile.
Per arrivare
al punto: chi non possiede un contatto, vive nelle sue progettazioni e plasma
gli altri con queste progettazioni. E non importa se le progettazioni sono buone
o cattive per l’altro, ma disturbano l’altro e gli impedisce di essere se stesso
o a diventare se stesso. I genitori così danneggiano i loro figli con i quali
non sono in contatto. I terapeuti così danneggiano i loro pazienti con i quali
non sono in contatto. Così ognuno danneggia l’altro per mancanza di contatto.
Spesso ho
potuto constatare che la gente stava proiettava le loro immagini Guru su di me.
Sentivo precisamente quanto mi era difficile essere in modo sciolto me stesso.
Qualcosa mi comprimeva. Mi si imporravano delle risposte che le persone volevano
sentire. Sentivo più distanza verso me stesso e verso gli altri. Anche se erano
delle proiezioni positive e a tanti questo stato forse sarebbe piaciuto. Io
invece mi sentivo disturbato e sentivo il bisogno di uscire da questo.
A questo
punto posso anche rispondere alla domanda che mi è stata posta in un avviso
personale. Suppergiù era in questo modo: “Se l’arroganza, l’invidia….sono delle
caratteristiche dei Reptos, quali sono poi le caratteristiche umane?” La mia
risposta migliore sarebbe: la caratteristica più originale e più umana è, essere
in contatto con il tutto. Questo contatto garantisce di non creare danno e di
non sbagliare, e che la mia Essità e le mie azioni siano nell’unisono con me
stesso e con tutto il resto. Io non posso creare sofferenza a nessuno se sono in
contatto col sentire la sofferenza stessa.
Caratteristiche, bene o male, nel momento di un vero contatto sono senza
importanza. Chi nel qui e ora è in contatto con il suo dirimpettaio, agisce
automaticamente in modo appropriato. Meglio non lo posso spiegare.
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